A detta dell’abate Ferdinand Fenoil (1845-1888), il borgo di Thouraz, divenuto tale dopo uno sviluppo iniziato nel XIII secolo, possedeva sul suo territorio vigne, pascoli, ville di nobili e un ospizio per i viaggiatori; al centro del borgo si trovava la cappella, dedicata a san Teodulo e a santa Marta, eretta nella metà del XIII secolo, per volontà dei signori Lostan, e servita da un rettore benedettino di Sainte-Hélène.
Il borgo si trovava alla biforcazione di due importanti strade che da Aosta conducevano, una al Gran San Bernardo, l’altra, nella Valdigne, attraverso i territori di Saint-Pierre e di Saint-Nicolas. Thouraz costituiva pertanto un importante centro di commerci e famose e frequentate erano le due fiere che vi si tenevano ogni anno.
Il 6 luglio del 1564, alle sei del mattino, un’immensa frana si staccò dalla cima della becca abbattendosi sul borgo e seppellendolo interamente con tutti i suoi seicento abitanti. Tutto venne distrutto e ricoperto di detriti; solo una famiglia, secondo la tradizione, sfuggì al terribile disastro.
La leggenda racconta che, la notte precedente il distacco della frana, un pover uomo si aggirava per le vie del borgo, mendicando invano del cibo e un ricovero per la notte. Solo una vedova aveva mostrato pietà per lui, ospitandolo nella sua misera casa. Al mattino, prima di partire, l’uomo le disse di allontanarsi al più presto con i figli perché su Thouraz stava per scatenarsi l’ira divina. Da allora, il villaggio giace sottoterra avvolto nel silenzio.
Si dice, però, che a ogni Natale la campana sepolta chiami i morti a raccolta e invita i vivi a pregare per loro.
Pagina aggiornata il 06/09/2024